FaD: Formazione a Distanza

Alpha Consulting

31 Maggio 2017 | Formazione | 0 commenti

Secondo l’Isfol, la FaD è: “una strategia formativa che consente di partecipare ad un insieme di attività formative strutturate in modo da favorire una modalità di apprendimento autonomo e personalizzato, discontinuo nel tempo e nello spazio.” (Isfol, Glossario di didattica della formazione, lsfol Strumenti e ricerche, E Angeli, Milano, 1991, p. 117).

Oggi possiamo dettagliare meglio questa definizione: la FaD è, soprattutto, un tipo particolare di formazione, in cui momento di erogazione e momento di fruizione non coincidono: formatore e allievi sono situati in luoghi e tempi diversi, talvolta separati da grandi distanze, in virtù del supporto di vari strumenti.

Lo sviluppo delle tecnologie di comunicazione e le caratteristiche della domanda socio-economica che alla FaD si è via via rivolta, hanno scandito l’evoluzione di questo ambiente di Formazione.

Una prima generazione di ambienti FaD, è identificabile nella formazione per corrispondenza. Esplode alla fine del XIX sec., quando emergono nuove tecniche di stampa e si diffondono le ferrovie. Non è previsto alcuno scambio tra i discenti; quando pianificati, i confronti con il docente/tutor avvengono in sedi e momenti stabiliti dal programma educativo.

Con l’avvento delle videocassette, nascono i corsi a distanza di seconda generazione. Questi sono decisamente più complessi, integrando tra loro diversi strumenti e diverse metodologie didattiche. Sono facilitati i rapporti col tutor/docente, anche attraverso colloqui telefonici.

Come avrete intuito, il modello comunicativo utilizzato è sempre unidirezionale, e il concetto di apprendimento che soggiace a tali ambienti, fa riferimento ad un processo di trasferimento di conoscenze pre-impacchettate che l’individuo, da solo, memorizza e riproduce. Quanto più le sa riprodurre bene, tanto più il suo apprendimento è considerato elevato. Tra le fasi di produzione del materiale didattico (impacchettamento delle informazioni) e della sua distribuzione/fruizione, non è prevista alcuna relazione.

La terza generazione di ambienti FaD nasce con l’uso dei computer e dei Cd Rom. Intanto, i modelli tradizionali dell’apprendimento crollano, lasciando spazio alle teorie dell’apprendimento sociale; viene rivalutata la funzione della comunicazione interattiva, che incide sia sulla motivazione ad imparare che sulla qualità dell’apprendimento.

Di conseguenza, gli scambi tra discenti, e tra discenti e docente/tutor vengono investiti di nuova attenzione. Concetti come ‘apprendimento sociale’, ‘Partecipazione Periferica Legittimata’, ‘Comunità di Pratiche’, ‘livelli di coinvolgimento’, ecc. trovano sempre più conferme nella attività di ricerca applicata e di sperimentazione.

In questo contesto, si cominciano a progettare dei veri e propri ambienti virtuali, in cui sia possibile esercitare una certa interazione, una comunicazione multipla tra i soggetti coinvolti. Gli sviluppi dell’Information Tecnology e dei supporti di comunicazione mediata da computer favoriscono questo tipo di sviluppo.

Ad oggi, la FaD si avvale del supporto di Internet per realizzare dei “Virtual Training Center”, all’interno dei quali l’utente/discente trova un’aula virtuale in cui coesistono programmi, materiali didattici, risorse di comunità, forum, mailing list, ecc.

La comunicazione fra gli utenti avviene attraverso strumenti che, in una forma sincrona o asincrona, consentono quello scambio di esperienze, di materiali e di informazioni che costituisce il presupposto per l’apprendimento collaborativo. Qualcuno individua, in questi recentissimi sviluppi, la quarta generazione degli ambienti FaD, e li definisce ambienti di “E-Learning”.

Con questo termine s’intende l’apprendimento a distanza e la trasmissione della conoscenza attraverso il web, grazie alla connessione in rete. L’E-Learning sfrutta la tecnologia multimediale e le caratteristiche dell’apprendimento tipiche dei new media: l’interattività, la dinamicità e la possibilità di personalizzare il percorso di apprendimento.

La FaD può:

  • Permettere l’utilizzazione di materiali didattici di alta qualità, appositamente studiati per questa particolare strategia formativa.
  • Abbattere i costi di progettazione e produzione attraverso la ripetibilità dei moduli in diversi contesti.
  • Consentire all’utente di rimanere nella struttura operativa in cui opera, rendendo immediatamente spendibile e verificabile quanto viene via via appreso attraverso sistemi di autoapprendimento e di autovalutazione.
  • Consentire di raggiungere un grande bacino d’utenza affrontando costi sufficientemente moderati, grazie al progressivo aumento dell’utilizzo degli strumenti informatici e telematici dovuto ad una costante diminuzione dei costi d’acquisto dell’hardware, del software e dei collegamenti telematici.

Permettere l’aggiornamento professionale di coloro che hanno maggiori difficoltà ad usufruire dei normali luoghi di formazione:

  • Portatori di handicap;
  • Occupati a tempo pieno;
  • Donne con problemi di gestione familiare;
  • Persone che abitano in luoghi poco accessibili.

Offrire la possibilità di creare percorsi formativi individualizzati. Superare l’isolamento tipico dell’autoformazione e generare un circuito di apprendimento collaborativo dove gli utenti interagiscono con i docenti, utilizzando la posta elettronica, la chat-line, la videoconferenza, il telefono e il fax.

Tutti questi aspetti, sono sufficienti a farci ritenere gli ambienti FaD degli strumenti di indubbio interesse, da approfondire e sperimentare.

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